Campionato Under 19 – quarta giornata d’andata (giocata lunedì 4 novembre 2013)


A.S.D. Lib. Sporting Club Udine A (3-1) – A.D. Basket  Femm. Monfalcone (2-2)  94-53 (23-15; 51-26; 76-39)


LA PARTITA

Frizzante e intensa. Entrambe le squadre giocano al meglio delle loro possibilità e questo è sempre bello da vedere. Udine è al momento superiore a Monfalcone, ma l’impegno delle ragazze di coach Poletto è ammirevole in ogni momento della gara.
Udine ci mette 5 minuti a doppiare le avversarie sfruttando Totis con un bel pick and roll, Cortolezzis con le sue penetrazione a canestro, Clemente con i suoi palleggio-arresto-tiro. Udine controlla la gara e Monfalcone si impegna ininterrottamente per trovare una risposta alle scelte tattiche di Udine. Ciò che ne viene fuori è una gara gradevole, contraddistinta da grande dedizione.

COME UDINE HA VINTO

Udine vince, e merita di vincere, grazie alla sue scelte difensive. Le solite zone press a tutto campo e la zona 3-2 a metà campo con raddoppi producono punti. Udine forza la palla su un lato per circondarla e rubarla. Lo fa in modo efficace e cinico per tutta la gara. E’ lucida a sfruttare i contropiedi da palle recuperate e a coinvolgere tutte le giocatrici nel gioco. Pressa e raddoppia anche sul più 40 (ci permettiamo di chiederci se davvero sia necessario farlo e se abbia un senso tecnico. In panchina non ci siamo noi e probabilmente da fuori le cose si vedono in maniera più chiara. Ostentare la propria superiorità con chi è più debole, comunque non è mai un bel gesto) e segna 94 punti, divertendo quando gioca in velocità senza troppi passaggi improduttivi.

UDINE

Udine sfrutta al meglio l’altezza di Mio, Da Pozzo e Totis. Attacca il canestro in transizione prima che Monfalcone si accoppi. Corotlezzis, Rainis e Clemente garantiscono solidità nel trattamento di palla e nel gioco perimetrale. Balsone, Ciotola e Badolato danno un buon contributo nonostante i minuti non siano molti. Pelosi, Pontoni, Meroi devono ancora comprendere come poter essere utili a questo livello. Promosso il gioco in transizione. Da registrare la transizione difensiva. E da migliorare i meccanismi dell’attacco a metà campo: quando Mio, Da Pozzo e Totis sono sedute, Udine produce poco più di mezzo punto a possesso. E, dato più preoccupante, non recupera rimbalzi offensivi. Monfalcone non ha giocatrici di grande statura, eppure, con la loro energia, strappa i rimbalzi a Udine durante quasi tutta la gara. In chiave futura Udine deve stare attenta a queste due componenti perché, costringere Udine a giocare a metà campo – tenendo la palla su un quarto – e aumentare la pressione a rimbalzo, possono essere dei metodi validi per metterla in difficoltà. Oltre a questo deve imparare a difendere meglio gli 1v1 perché, contare troppo sugli aiuti, può trasformarsi in un boomerang davanti a squadre che usano il palleggio-arresto-tiro prima di entrare in area.

MONFALCONE

Come sottolineato dal loro allenatore, tutte le ragazze vanno elogiate per il grande impegno dimostrato per l’intera la gara. Sì, perché Monfalcone gioca tutti i 40 minuti con smisurata applicazione e attenzione. Anche sotto di 30 punti (e chiunque lo abbia provato sa quanto sia difficile rimanere con la testa nella gara in quei momenti terribili) le ragazze non smettono di lottare e di eseguire. Giocano un basket pulito ed ordinato. Hanno le idee chiare contro le zone di Udine e raggiungono l’area più volte in transizione – attaccano a testa alta cercando presto il passaggio più profondo e sanno fare contropiede molto bene –  o battendo i raddoppi. Dimostrano carattere e cuore nonostante fossero prive di tre giocatrici importanti. Non vanno sotto a rimbalzo sporcando molti palloni di Udine. Segnano 53 punti: il che significa sapere attaccare perché le ragazze udinesi non regalano nulla. Da sistemare però la difesa in transizione.

IL QUINTETTO DI UDINE

CLEMENTE : gioca una gara pulita ed efficace, ma sembra venire punita quando fa canestro e passa così troppi minuti in panchina. Camilla possiede una grande facilità nel produrre e creare attacco, ma ha bisogno di toccare molti palloni e sentirsi coinvolta nel gioco.

CORTOLEZZIS: pressa la palla e attacca il canestro in modo furioso ma ordinato per tutta la gara. Deve assolutamente inserire il palleggio-arresto-tiro e le penetrazioni a sinistra nel suo bagaglio tecnico. Tiene in mano la squadra e non esagera mai, dimostrando classe anche sul più 40.

TOTIS: splendida penetrazione in palleggio fino al canestro che fa intravedere le doti da esterna della ragazza. Insistiamo che il gioco dinamico e le ricezioni in movimento ne esalterebbero le abilità.

RAINIS: un ritorno positivo. Gioca un basket lineare e efficiente. A volte invece di tirare dopo una ricezione aspetta l’uscita della difesa per attaccare il canestro. Non è sbagliato ma il palleggio-arresto-tiro deve diventare una sua arma.

DA POZZO: insostituibile e speriamo che se ne rendano conto tutti. Il suo livello di impegno e di attività e così elevato che quando è seduta in panchina la gara appare opaca.

LA PANCHINA DI UDINE

MIO: efficace e positiva. Gioca con passione e pulizia tecnica. Maggiori ricezioni dinamiche aumenterebbero la sua produttività.

BLASONE: troppi pochi minuti e troppi pochi possessi. La ragazza sa giocare a basket e sa stare in campo.

CIOTOLA: sta inserendosi sempre di più nei meccanismi della squadra e sta compensando alla mancanza di fisicità con una grande comprensione del gioco.

BADOLATO: merita più minuti per l’impegno che ci mette. Gioca pochi possessi ma in modo produttivo. Deve dimostrare maggiore fame di palloni quando è in campo.

MEROI: buono l'impegno.

PELOSI: un po’ confusa ma ci mette intensità.

PONTONI: cerca di produrre gioco e si crea ricezioni pericolose. Il fisico è dalla sua parte, la tecnica arriverà con gli allenamenti.


6 commenti:

  1. E' stato degradante lo spettacolo offerto dallo Sporting. Non si può umiliare una squadra tatticamente inferiore tramite raddoppi e pressing per 40 minuti nonostante i 40 punti di vantaggio. Prima di essere giocatrici siamo persone.

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  2. Ma non capisco ne Alistair ne Silvia. Come dovrebbe giocare una squadra? Come fà ad allenarsi a fare degli schemi se non in partita? Se questo vuol dire difendere a zona press per 40 minuti ben venga, è un allenamento, se poi riesce bene ancora meglio, Potevano darle anche 100 di punti, non vedo il problema. Sono certo che questo servirà per affrontare squadre più blasonate e li si vedranno bene i meccanismi difensivi grazie anche a queste partite.
    Siete esagerati in questi commenti

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  3. Da giocatrice dello sporting mi trovo a concordare con Franco. Noi, come squadra U19, non abbiamo mai avuto l'occasione di allenarci insieme, inoltre ci sono stati parecchi innesti di ragazze del 98 che stanno cercando di inserirsi al meglio nella squadra... per questi motivi sfruttiamo le partite "più semplici" per allernarci e provare le cose che non abbiamo mai occasione di fare in allenamento per poi poterle sfruttare al meglio contro squadre più blasonate.

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  4. Una domanda.. avete mai provato ad essere la squadra meno "forte"? perché se così fosse certi commenti li evitereste ;) per esperienza,non è per niente bello anzi.. quindi invece di strafare,un po' di rispetto per l'avversario non guasterebbe..almeno gli ultimi minuti.. quando ormai la partita e già stravinta!

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  5. Caro anonimo, una domanda... hai visto la partita?? Non mi sembra affatto che abbiamo strafatto e pressato fino alla fine della partita, infatti abbiamo subito 53 punti. Inoltre, con tutto il rispetto per le avversarie, non possiamo smettere di giocare per paura di umiliarle, anche perchè, in generale, le ragazze in campo in queste situazioni sono quelle che di solito non hanno occasione di giocare molto in altre partite e che quindi hanno voglia di farlo senza dover pensare al fatto che se rubano un pallone o fanno un raddoppio rischiano di far sentire le avversarie "offese"...

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  6. Il rispetto in campo non si dimostra dosando le proprie forze a seconda dell'avversario che si incontra, ma giocando sempre al massimo delle proprie capacità, con l'atteggiamento corretto e leale che le ragazze di udine hanno dimostrato. Questo vale per tutto ciò che si fa nella vita.
    Forse l'unico che non è riuscito a trasmette questo è stato l'allenatore udinese.

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