Campionato di serie A2 poule promozione – seconda giornata d’andata (giocata domenica 9 febbraio 2014)


Sporting Udine (4 punti) – Pall. Torino (6 punti)  49 – 52 (10-12; 27-27; 37-32)

Sconfitta non meritata per Udine in uno scontro diretto importante in chiave play-off. Udine gioca una gara generosa, solida, ma esce sconfitta nel finale da un Torino più squadra di lei.
Bravo lo Sporting a provarci fino allo scadere con De Biase che pesca la tripla del meno 1 (49-50) a 5” dal termine. Più brava Quarta (Torino) a fare 2 su 2 dalla lunetta e darci questo dispiacere.

COME UDINE HA PERSO

Udine perde per le percentuali non entusiasmanti al tiro da 3 (26,3%), per aver concesso - troppi - 32 rimbalzi totali (avevamo pronosticato una vittoria per Udine se avesse tenuto Torino sotto i 32 rimbalzi; vedi http://parliamodibaskete.blogspot.it/2014/02/poule-promozione-serie-a2-seconda-di.html), ma soprattutto per mancanza di playmaking nei momenti più importanti. Non è una critica alle giocatrici, ma una constatazione di ciò che accade. Udine aveva un solo vero play e lo ha perduto (Valentina BOSIO si è ritirata questa settimana). Pozzecco, Mancabelli sono due ottime guardie, hanno punti nelle mani, ma non hanno il play making nel dna. Nessuno negli anni ha insegnato a queste ragazze cosa significhi saper prendere decisioni sotto pressione e come mettere in ritmo le giocatrici. Cortolezzis sta crescendo e diventerà un play moderno, intenso con punti nelle mani, ma ancora è troppo presto.
Tuttavia è proprio questo che manca a Udine: negli ultimi 6 minuti, cioè dall'inizio del parziale vincente di Torino, le ragazze dello Sporting hanno collezionato 7 palle perse e 2 soli canestri dal campo. Troppo poco per sperare di vincere.
La diretta conseguenza di questa carenza di play making è una mancanza chiara di quali siano i ruoli di ogni ragazza in campo. Il gioco, quando la partita è punto a punto, sembra improvvisato e vive di iniziative individuali. Conoscere esattamente cosa fare e come farlo è indice di organizzazione tattica e di una leadership forte.
Torino è riuscita a fare meglio da questo punto di vista: ha attaccato con maggiore gioco di squadra, sapendo come fare arrivare la palla alle giocatrici giuste, nei posti giusti e soprattutto con i tempi giusti! Questo genera ritmo offensivo, la giocatrice incosciamente sa di stare giocando "bene" e i canestri vengono più naturali.

COME TORINO HA VINTO

Compiendo un piccolo capolavoro di efficacia ed efficienza: in tre minuti piazza un 12-0 di parziale che sposta l'inerzia emotiva dalla sua parte. A 6'26" dalla fine si trovava sotto 40-34 e Udine sembrava dover solo amministrare la gara. A 3'06" si trova avanti 40-46. Come? Quarta (16 punti, 4 su 7 da due punti, 2 su 5 da tre, 2 su 4 ai liberi, 2 rimbalzi e 2 recuperi) diventa fredda quando la squadra ha più bisogno di lei: segna due triple consecutive e trasmette sicurezza alle compagne. Montanaro (13 punti, 6 su 6 ai liberi, 3 rimbalzi e 2 recuperi) e Santuz (2 punti, 11 rimbalzi e 2 su 2 ai liberi nel momento più delicato) completano l'opera.
Prima di questo Torino è stata brava a non disunirsi quando nel terzo quarto ha segnato solo 5 punti, a continuare a cercare i contropiedi (è andata a punti 7 volte su 11 tentativi in contropiede o transizione veloce) nonostante Udine volesse tenere un ritmo basso e a mantenere un profilo emotivo equilibrato senza alti e bassi che nelle partite come questa possono diventare un boomerang.

COSA UDINE DEVE CAMBIARE

Udine, nonostante la striscia di 4 sconfitte consecutive, non ha grandi demeriti. Gioca al meglio che può, si impegna e ci mette intensità e voglia. Ha solo incontrato delle squadre che sono state capaci di dimostrarsi migliori di lei. Buttare via tutto il buono fatto nella prima parte della stagione sarebbe un errore. Deve imparare dagli errori e lavorare ancora di più per migliorarsi. Deve trovare una leadership condivisa da tutte le ragazze e una guida tecnica che dia sicurezza in campo nelle partite punto a punto.

COSA UDINE HA FATTO DI BUONO

Udine ha fatto diverse cose buone. Prima di tutto ha tenuto in campo 16 minuti la under Cortolezzis che dopo l'ottima gara di sabato a Sesto, si conferma in crescita e prospetto più interessante dello Sporting (forse anche l'unico considerato che la decima a referto oggi era una senior: Pol che è arrivata da Pordenone questa stagione). Udine ha poi saputo giocare azioni interessanti inserendo nuovamente i giochi a due. Ha lottato e risposto sempre ai canestri di Torino. Ha saputo attaccare bene la box and 1 di Torino. Si è compattata quando è andata in difficoltà. Ha creduto nei suoi tiri anche quando la palla non entrava (46% da due, 26,3% da tre).

COSA UDINE NON SA ANCORA FARE BENE

Purtroppo la difesa degli 1v1 continua ad essere una spina nel fianco per Udine. Troppe esterne si fanno battere dopo un palleggio: Pozzecco continua a saltare e diventa vulnerabile alle accelerazioni delle avversarie; Mancabelli non è più brillante nel primo passo laterale; Cortolezzis tiene i piedi e le braccia troppo ferme; De Biase ci prova.
Oltre a questo, come sempre i minutaggi delle under sono troppo bassi perchè possano crescere. Mio parte in quintetto ma gioca solo 7 minuti. Da Pozzo 7 minuti. Clemente 4 minuti. E tutte toccano troppi pochi palloni. Questa gestione, alla luce delle sconfitte, diventa inutile perchè toglie fiducia e sicurezze alle ragazze più giovani.

UNA DIFFERENZA TRA UDINE E TORINO

Torino gioca a tratti male, ma ci crede e cerca di migliorarsi come squadra.
Udine gioca altrettanto male a tratti, ma si spegne e nel finale si disunisce.

IL FUTURO DI UDINE

Udine ora è ultima in classifica con 4 punti in compagnia di Milano e sarà impegnata sul difficile (ma non impossibile) campo di Genova il prossimo week-end. Genova è seconda con 10 punti e con 2 vittorie su 2 all'attivo. Udine si deve preoccupare?
Mai! Udine può e deve continuare sulla strada del gioco frizzante e incosciente mettendo in difficoltà ogni avversaria per tornare a vincere già dalla prossima partita! Unità!


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