Considerazioni sul girone andata serie A2 – giocatrici Under 19, Bosio e Totis


COMPLIMENTI A CHI VINCE MA...

I complimenti sono d’obbligo per gli ottimi risultati raggiunti dalla squadra dello Sporting di serie A2.
La squadra vince. E questo è merito di tutti (vedi http://parliamodibaskete.blogspot.it/2013/12/analisi-e-comparazione-di-alcuni-dati.html).
Ma oltre alla vittoria c’è sempre dell’altro.
Oltre alla vittoria ci può e ci deve essere la crescita delle giocatrici, soprattutto quelle del vivaio di una società. Una crescita tecnica e caratteriale (vedi la bellissima intervista alla dottoressa Susanna Petri sull’argomento http://parliamodibaskete.blogspot.it/2013/12/intervista-alla-dottoressa-susanna.html).
Cortolezzis sta giocando molti minuti, ma in campo è relegata ad un ruolo marginale (vedi http://parliamodibaskete.blogspot.it/2013/12/scheda-statistica-girone-andata-serie.html).
Da Pozzo ha impatto e gioca, ma chi la segue dall’under 17 si accorge di come sia migliorata molto poco (vedi http://parliamodibaskete.blogspot.it/2013/12/scheda-statistica-girone-andata-serie_9.html).
Mio gioca poco più di 6 minuti e ancora non ha un suo ruolo (vedi http://parliamodibaskete.blogspot.it/2013/12/scheda-statistica-girone-andata-serie_1884.html).
Clemente supera di poco i 5 minuti di utilizzo e serve a far rifiatare le compagne più grandi (vedi http://parliamodibaskete.blogspot.it/2013/12/scheda-statistica-girone-andata-serie_4681.html ).
Alla luce delle analisi compiute e basate sui numeri (quindi su dati oggettivi) appare evidente che il percorso di crescita tecnica scelto in questi anni per queste giocatrici del vivaio non sia stato quello migliore per ognuna di loro.
E questo ci rattrista.
La verità è che è dai tempi di Maurizio Ivanchic, Lucio Pasqualini e Achille Milani che lo Sporting non riesce a creare giocatrici complete che possano lasciare il segno quando giocano.
Le senior Vicenzotti, De Biase e De Gianni sono tutte giocatrici cresciute sotto Ivanchic e i coach da lui scelti (tra cui Francesco Vignando).
Da allora molte belle speranze che però sono state perse per strada. Più che far crescer talenti, lo Sporting ha perso talenti in questi anni (Michela Trotta per citare una ragazza che era stata considerata il futuro della serie A, senza dimenticare Alice Pesarin e Giulia Lazzaro. Fino ad arrivare a Gaia Zussino a cui è sempre stata negata la possibilità di giocare in serie A, nonostante il talento, la classe e la personalità siano evidenti).
Peccato davvero.
Bene vincere e complimenti  per le vittorie, ma far crescere giocatrici è un altro mestiere.

Tra le giocatrici che rischiano di sparire ci preme ricordare due ragazze che a inizio stagione erano state inserite nel rooster della Serie A.

VALENTINA BOSIO
La giovane play classe ’94 ha iniziato la stagione con la squadra lavorando a parte, in quanto stava recuperando dall’infortunio al ginocchio occorso a febbraio 2013. Ora la ragazza è sana, ha recuperato e si allena con la squadra. E dove gioca? Non gioca.
Valentina ha un talento incredibile. E’ elegante nei movimenti. E’ leggera, rapida, efficace e sa giocare a basket. Capisce il gioco e sa leggere le difese. Dispone di un bagaglio offensivo già completo (tiro piazzato, palleggio arresto e tiro, penetrazione, movimenti di 1v1 fronte canestro, gioco in post up, gioco con e senza palla) e sa fare il play maker.
La difesa non è impeccabile, ma i margini di miglioramento sono elevati.
Ha passione ed entusiasmo. Ama questo sport.
Eppure al momento ancora non ha giocato.
Possiamo dire che la ragazza non va forzata vista la fragilità del suo fisico, possiamo dire che ci vuole tempo per inserirla. Ma la verità è che se un allenatore crede in una giocatrice sa trovare per lei i minuti migliori per farla crescere. Tecnicamente e caratterialmente. Per farla sentire sia a proprio agio che parte della squadra. Questa sensazione si costruisce con i fatti, non con le promesse e le parole.
La speranza è ovviamente che Valentina possa avere presto una vera chance per dimostrare quanto valga. Una chance vera. Ha sacrificato tanto per lo Sporting in questi anni, chissà che qualcuno se lo ricordi.

GILDA TOTIS
Giocatrice classe ’95, Gilda si è allenata con la serie A per i passati 4 anni. Questa stagione era stata annunciata come parte del rooster, ma dopo qualche breve apparizione iniziale nelle amichevoli, è uscita dalle rotazioni di Sinone. Ora gioca e si allena nella serie B dello Sporting – nella stessa squadra dove le passate stagioni la società non voleva farla allenare e giocare perché era considerata un prospetto per la Serie A, non dimentichiamoci questo. Anche in questo caso givca ricordare che la ragazza si è allenata per 4 volte alla settimana con una squadra di serie A per le passate 4 stagioni. E ciò ha fatto sì che fosse pronta per giocare in serie A? No. Semplicemente no. La ragazza è tesserata con la serie A dalla stagione 2010/2011 e da allora ha giocato in tutto 1 minuto. 1 minuto in 4 stagioni, non è un errore di battitura. Senza voler mancare di rispetto a nessuno, ci chiediamo in questi anni cosa le sia stato insegnato. Perché il punto è che, se dopo tutti questi anni la ragazza ancora non è pronta per la serie A (che ricordiamo aver subito un calo progressivo del livello in questi ultimi 12 anni), allora chi l’ha scelta all’inizio e chi l’ha tenuta in questi anni non aveva capito molto di lei e forse del basket in generale.
Gilda ama giocare e sa essere una giocatrice efficace e generosa in campo. Speriamo che in serie B sappiano apprezzarla, valorizzarla e farla crescere.

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